La causa riguarda la decisione delle autorità nazionali con la quale è stato ordinato al ricorrente di ritrattare una dichiarazione resa durante un colloquio, in quanto ritenuta falsa e diffamatoria. Per il ricorrente tale dichiarazione costituiva un giudizio di valore e l’ordine di ritrattarla aveva violato il suo diritto alla libertà di espressione ex art. 10 della Convenzione. La Corte non ha avuto motivo di dubitare che tale ingerenza avesse una base giuridica e che mirasse allo scopo legittimo della protezione della reputazione o dei diritti altrui. Di conseguenza, la questione che ha valutato ha riguardato se l’interferenza fosse necessaria in una società democratica. Premesso che i principi generali relativi alla necessità di un’ingerenza nella libertà di espressione mirano a riconoscere un elevato livello di protezione della libertà di espressione, qui, nel caso di specie, la Corte ha innanzitutto verificato che la dichiarazione del ricorrente non fosse una dichiarazione di fatto, bensì un giudizio di valore e, quanto al suo dovere di non oltrepassare i limiti di una critica accettabile, ha osservato che il ricorrente essendo un personaggio pubblico e un noto uomo d’affari avrebbe potuto influenzare l’opinione pubblica in misura maggiore rispetto ad una persona sconosciuta al grande pubblico. Ciononostante, la Corte non ha ritenuto le frasi pronunciate dal ricorrente diffamatorie e, pertanto, ha concluso che l’ordine di ritrattare le dichiarazioni rese non possa essere considerato necessario in una società democratica, con conseguente violazione dell’art. 10 CEDU.
Post correlati
Secondo la Cassazione un “ambiente lavorativo stressogeno” viola il diritto fondamentale della persona del lavoratore (Cassazione Civile, sent. 7 giugno 2024, n. 15957)
27 Giugno 2024
Secondo la Cassazione la questione della risarcibilità o meno della lesione di un diritto fondamentale non può essere sindacata sotto il profilo dell’omesso esame (Cassazione Civile, sent. 7 giugno 2024, n. 16002)
27 Giugno 2024
Il Consiglio di Stato considera conforme ai dettami costituzionali il criterio discretivo da utilizzare per individuare i soggetti assoggettati alle competenze dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza 14 giugno 2024, n. 5365)
27 Giugno 2024
Il TAR Umbria si pronuncia sulla disciplina in materia di emersione dal lavoro irregolare (Tar Umbria, Perugia, sez. I, 14 giugno 2024, n. 471)
27 Giugno 2024
La Corte EDU sui presupposti per la continuazione della custodia cautelare (CEDU sez. V, sent. 13 giugno 2024, ric. n. 44570/19)
27 Giugno 2024