La Corte EDU su reputazione e dichiarazioni di un ex ispettore investigativo (CEDU, sez. IV, sent. 20 settembre 2022, ric. n. 57195/17)

La Corte EDU ha deciso il ricorso presentato da due cittadini britannici per presunta violazione dell’art. 8 della Convenzione. Il caso riguardava le dichiarazioni – contenute in un libro – di un ex ispettore investigativo sul presupposto coinvolgimento dei ricorrenti nella scomparsa della loro figlia avvenuta il 3 maggio 2007 nel sud del Portogallo. Questi ultimi avevano denunciato, in particolare, la violazione del loro diritto alla reputazione.
La Corte ha ritenuto che la supposta violazione della reputazione dei ricorrenti non fosse addebitabile alle dichiarazioni dell’autore del libro, ma piuttosto risultava già lesa dai sospetti espressi nei loro confronti ed emersi nel corso di un’indagine penale. Sicché ancor prima della pubblicazione del libro, i media avevano creato e suscitato particolare risonanza sul loro caso, e le autorità nazionali non avevano mancato al loro obbligo positivo di tutelare il diritto dei ricorrenti al rispetto della loro vita privata. La Corte EDU ha altresì ritenuto che nelle sentenze della Suprema Corte di gennaio e marzo 2017 – riguardo alle azioni civili presentate dai ricorrenti – non era stato formulato alcun commento circa la colpevolezza dei ricorrenti né erano stati formulati sospetti nei loro confronti in merito alle circostanze relative alla scomparsa della loro figlia. Per conseguenza, la censura dei ricorrenti è stata dichiarata manifestamente infondata, non rilevando – a parer della Corte – alcuna violazione dell’art. 8 CEDU.

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