I temi delle pari opportunità e del divieto di discriminazioni in base al sesso sono oggetto delle pronunce della Corte costituzionale da numerosi anni, anche in un’ottica di superamento del fenomeno di sottorappresentazione del genere femminile che caratterizza alcuni settori. Il presente lavoro si propone di analizzare la sentenza n. 1 del 2022, relativa alle modalità di assunzione del personale educativo nei convitti nazionali, con cui la Corte costituzionale, dichiarando inammissibile la questione, ha dimostrato una certa discontinuità rispetto al percorso intrapreso nella progressiva affermazionedei principi di pari opportunità e di parità nell’accesso al lavoro. La sentenza offre anche degli spunti di riflessione sul tema del rapporto fra l’ampiezza del sindacato di ragionevolezza della Corte costituzionale e il limite della discrezionalità legislativa.
The issues of equal opportunities and the prohibition of discrimination on the basis of gender have been the subject of Constitutional Court rulings for many years, also with a view to overcoming the phenomenon of under-representation of the female gender that characterises some sectors. The present work proposes to analyse sentence No. 1 of 2022, concerning the procedures for the recruitment of educational staff in national boarding schools, with which the Constitutional Court, by declaring the question inadmissible, demonstrated a certain discontinuity with the path taken in the progressive affirmation of the principles of equal opportunities and equal access to work. The ruling also offers food for thought on the issue of the relationship between the breadth of the Constitutional Court’s review of reasonableness and the limit of legislative discretion.