Con la decisione resa al caso in esame la Corte EDU ha condannato lo Stato bulgaro per violazione dell’art. 2 della Convenzione e, in particolare, per non aver predisposto misure necessarie a garantire il diritto alla vita della Sig.ra XXX, vittima di violenza domestica. I ricorrenti hanno imputato alle autorità nazionali di aver omesso accurate ed approfondite indagini sulla presunta violazione dell’ordine di protezione nei confronti della stessa; omissione dalla quale ne è derivato l’omicidio. Come noto, per la Corte EDU esiste un obbligo positivo ai sensi dell’art. 2 CEDU, consistente nell’adozione da parte delle autorità nazionali di misure operative preventive per proteggere la vita di chi è a rischio di violenza altrui. Nel caso di specie, i giudici di Strasburgo hanno ritenuto che le autorità bulgare, nonostante l’esistenza di comprovanti elementi (ripetute denunce ed ordini di protezione emessi), non abbiano effettuato un’idonea valutazione del rischio né adottato misure preventive adeguate alle circostanze. E pur non spettando alla Corte EDU stabilire l’entità o la qualità delle misure da adottare, essa ha ritenuto come il pericolo fosse reale ed immediato e che, sulla base di un giudizio ragionevole, si sarebbe dovuto evitare. E se sotto questo profilo la Corte ha riscontrato la violazione dell’art. 2 CEDU, essa, tuttavia, ha ravvisato come simile violazione non fosse derivata da sentimenti discriminatori contro le donne. Per conseguenza, non vi è stata violazione dell’articolo 14 della Convenzione in combinato disposto con l’articolo 2.
Post correlati
Secondo la Cassazione un “ambiente lavorativo stressogeno” viola il diritto fondamentale della persona del lavoratore (Cassazione Civile, sent. 7 giugno 2024, n. 15957)
27 Giugno 2024
Secondo la Cassazione la questione della risarcibilità o meno della lesione di un diritto fondamentale non può essere sindacata sotto il profilo dell’omesso esame (Cassazione Civile, sent. 7 giugno 2024, n. 16002)
27 Giugno 2024
Il Consiglio di Stato considera conforme ai dettami costituzionali il criterio discretivo da utilizzare per individuare i soggetti assoggettati alle competenze dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza 14 giugno 2024, n. 5365)
27 Giugno 2024
Il TAR Umbria si pronuncia sulla disciplina in materia di emersione dal lavoro irregolare (Tar Umbria, Perugia, sez. I, 14 giugno 2024, n. 471)
27 Giugno 2024
La Corte EDU sui presupposti per la continuazione della custodia cautelare (CEDU sez. V, sent. 13 giugno 2024, ric. n. 44570/19)
27 Giugno 2024