L’arresto dello straniero irregolare presso la propria abitazione viola l’art. 8 CEDU (CEDU, sez. XIII, sent. 8 marzo 2022, ric. n. 53069/15)

La decisione resa al caso XXX contro il Regno del Belgio ha ad oggetto il ricorso di una straniera irregolare, la quale ha lamentato la violazione dell’art. 8 della Convenzione per essere stata arrestata presso la propria abitazione in assenza delle previste garanzie giuridiche. La Corte EDU ha risolto preliminarmente l’eccezione sotto il profilo della sua ammissibilità, ritenendo che il diritto alla protezione della casa debba essere riconosciuto a chiunque rientri nella giurisdizione degli Stati parti della Convenzione. Pertanto, una persona non può essere privata del godimento di tale diritto quand’anche si trovi in una situazione irregolare nel territorio di uno Stato parte. Nel merito, la valutazione del giudice di Strasburgo ha riguardato dapprima l’esistenza di un’interferenza nel diritto al rispetto del domicilio del ricorrente e successivamente la legittimità dell’ingerenza stessa.
All’esito di siffatto scrutinio la Corte EDU ha ricordato che la casa è il luogo e lo spazio dove si sviluppa la vita privata e familiare di un individuo. Per conseguenza, esiste il diritto di quest’ultimo a che questo luogo sia rispettato e protetto, impedendo l’ingresso a persone non autorizzate. Nella specie, la Corte ha stabilito che l’ingresso della polizia presso l’abitazione della ricorrente costituisse un’ingerenza nel diritto di quest’ultima al rispetto della propria casa. Quanto all’accertamento della legittimità di siffatta interferenza la Corte – dopo avere analizzato la disciplina nazionale di riferimento – ha ritenuto che essa non avesse alcun fondamento giuridico e non fosse prescritta dalla legge. In fine, ha riscontrato la violazione dell’art. 8 CEDU anche per l’uso non necessario delle manette sulla persona arrestata.

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