La Corte Edu si pronuncia sul caso di un cittadino turco affetto da disturbi psichici, che dopo aver vissuto in Danimarca per la maggior parte della sua vita, era stato espulso e trasferito in Turchia nel 2015, a causa di crimini violenti commessi per diversi anni. La Corte ha ritenuto che non vi fosse stata violazione del divieto di trattamenti inumani e degradanti, bensì violazione del diritto al rispetto della vita privata. Ed invero, secondo i Giudici di Strasburgo, non era stato dimostrato il denunciato “grave, rapido ed irreversibile declino del suo stato di salute con conseguente intensa sofferenza”, e pur tuttavia, le autorità nazionali non avevano esaminato
adeguatamente la situazione individuale del ricorrente ed il divieto di reingresso permanente era stato assolutamente sproporzionato.