Abstract: Il contributo affronta il delicato tema del bilanciamento tra i diritti politici del cittadino-magistrato ed i valori di imparzialità e indipendenza. Recenti decisioni rese sul cd. ‘ caso Emiliano’, hanno ribadito la legittimità del divieto di iscrizione e partecipazione a partiti politici, introdotto a tutela di quei valori. Nel lavoro si argomenta l’estensibilità della ratio di quel divieto (e delle relative statuizioni giurisprudenziali) alla più generale partecipazione dei magistrati alle attività politiche, attraverso la candidatura e l’esercizio di una carica elettiva o di governo, ampiamente consentita dalla normativa vigente. Di qui la necessità di un intervento volto ad ampliare i limiti di tale partecipazione, per dare coerenza alle scelte dell’ordinamento in materia, a tutela dell’imparzialità, non solo effettiva, ma anche fenomenica, degli appartenenti all’ordine giudiziario. In tale direzione si muove una recente iniziativa legislativa, che viene illustrata nei suoi tratti fondamentali.
Abstract: The essay examines the delicate issue of balancing the political rights of the citizen-magistrate and the values of impartiality and independence. Recent decisions made on the so called 'Emiliano case', reaffirmed the constitutionality of the ban on membership and participation in political parties, introduced to protect those values. The paper discusses the extensibility of the reason of that prohibition (and of the related jurisprudential rulings) to the more general participation of judges in political activities, through the candidacy and exercise of an elected or government office, widely allowed by current legislation. Hence the need for regulatory intervention aimed at expanding the limits of this participation, to give consistency to the choices of the legal system on this point, to protect the impartiality, not only effective, but also phenomenal, of members of the judiciary. A recent legislative initiative is moving in this direction, which is illustrated in its fundamental aspects.