Il divieto di inseminazione artificiale di tipo eterologo per le coppie omogenitoriali tra scienza e coscienza sociale

Con la sentenza n. 221 del 2019 la Corte affronta la questione dell’accesso alla PMA da parte delle coppie composte da persone dello stesso sesso (e in particolare da due donne).  Nel giungere alla decisione di infondatezza, Corte motiva utilizzando un concetto di “coscienza sociale”, definito in più modi come un “sentire”, un “convincimento”, una sorta di “cultura”, che tuttavia non viene del tutto analizzato nei suoi indicatori oggettivi. In questo caso sembra che, anche rispetto ai propri precedenti soprattutto in materia, la Corte abbia messo in secondo piano un ragionamento scientifico e la stessa scienza (che, invece, proprio nelle ultime settimane, a seguito della pandemia da covid-19 ha rappresentato un elemento centrale anche per il legislatore), per definire la questione dell’accesso a persone dello stesso sesso a tecniche di PMA dal punto di vista del sentire sociale e dei luoghi maggiormente idonei per far crescere il nascituro, compiendo valutazioni che, pur essendo state quelle che hanno guidato la decisione, risultano poco approfondite e altrettanto poco motivate.

In the sentence no. 221 of 2019, the Court deals with the issue of access to assisted medical procreation by same-sex couples (in particular two women). In reaching the decision of groundlessness, the Court motivates by using a concept of “social conscience”, defined in several ways as a “feeling”, a “conviction”, a sort of “culture”, which however is not entirely analyzed in its objective indicator. It seems that, even when compared to its own precedents, the Court in this case has defined the question of access to same-sex couples to PMA techniques through the lens of ‘social feeling’ and the most suitable places for the child’s growth rather than through a scientific reasoning.  The Court makes assessments that, despite being foundational to their decision, lack thoroughness and are poorly motivated.