Il tema qui analizzato si pone, per certi versi, nel “mezzo”, ovvero in uno spazio dove le differenti prospettive di studio dei comportamenti umani sono solite incontrarsi e dove i diversi concetti di patologia, devianza ed illegalità vengono tra loro ad intersecarsi, destando così l’interesse di molteplici discipline, tra cui appunto la criminologia e il diritto penale e processuale. Il gioco d’azzardo, oggi, suscita nello Stato atteggiamenti alquanto ambigui. Nel nostro paese è al contempo contrastato ed incentivato, limitato e promosso, demonizzato ed esaltato. Di certo si tratta di un fenomeno sociale in forte espansione, che coinvolge un numero sempre crescente di persone e che, non poche volte, comporta pesanti riverberi sul piano del vivere sociale, ivi incluso quello penale. Col dilagare del fenomeno, cresce anche la probabilità per i ludopatici di sconfinare nel “mondo” dell’illegalità, mettendo in atto anche condotte antigiuridiche, colpevoli e punibili per le quali essi sono chiamati a rispondere, sul piano della responsabilità individuale, dei reati commessi. La ludopatia, che di recente ha avuto pieno riconoscimento come patologia, anche in ambito clinico-forense, ormai da diverso tempo, si considera come un disturbo che potenzialmente, da solo o congiunto ad altre patologie, può avere valore sul terreno dell’imputabilità, e non solo. Nonostante ciò, sul piano pratico e giurisprudenziale, persiste, ad oggi, un atteggiamento ritroso, misurato, piuttosto attento a riconoscere al disturbo patologico da gioco d’azzardo un significato di malattia ed un valore di infermità e, quindi, una sua rilevanza processual-penalistica, al pari delle altre dipendenze.
The subject under discussion is placed “in the middle”, in a space where the different perspectives of human behavior studies usually meet and where the different concepts of pathology, deviance and illegality come to intersect each other, arousing thus the interest of multiple disciplines, including criminology and criminal procedure. Gambling raises rather ambiguous attitudes in our Country, today. It is contrasted and encouraged, limited and promoted, demonized and exalted, at the same time. It certainly representes a rapidly expanding social phenomenon, which involves an ever increasing number of people and which, quite a few times, produced heavy effects on many levels of social life, including criminal life. As the phenomenon spreads, the likelihood of gamblers to cross into the “world” of illegality also increases, also implementing anti-juridical, guilty and punishable conduct for which they are called to respond, on the level of individual responsibility, of the crimes committed. Gambilng addiction was recently recognized as pathology, even in the clinical-forensic field. It is considered a disorder that potentially, alone or in conjunction with other pathologies, can have a role in crimal liability, and not only in this field. Despite this, it’s rather difficult to recognize a disease meaning and an infirmity value to the pathological gambling disorder by doctrine e case law. Therefore, there is not a procedural and criminal relevance of this pathological condition, as in other addictions.