La giurisprudenza costituzionale sui reati ostativi: bilanciamento di valori ed equilibrio tra poteri

Da lungo tempo la Corte costituzionale ha assunto un ruolo di fondamentale importanza nel delineare i caratteri del cd. «volto costituzionale della pena», nel tentativo di conciliare tutte le finalità che quest’ultima può assumere in coerenza con il rilievo primario assunto dal finalismo rieducativo nel quadro della Carta. In questa cornice la Consulta ha sistematicamente operato in senso correttivo di istituti della legislazione penalistica che prevedessero automatismi legislativi e/o presunzioni assolute di pericolosità sociale, pur cercando di non disconoscere sul punto l’esistenza della discrezionalità legislativa, ma nel tentativo di arginare alcune recenti tendenze normative in senso eccessivamente securitario, deterrente e general-preventivo.
Simili direttrici interpretative sono particolarmente evidenti nel filone giurisprudenziale riferibile ai reati ostativi, nel quale in costante (e non sempre simmetrica) dialettica con il Legislatore la Corte ha assunto un essenziale ruolo di custode del quadro di valori costituzionali, di mediazione rispetto al necessario bilanciamento fra principi ed interessi contrapposti e di garanzia dell’equilibrio fra poteri.

The Italian constitutional Court has for a long time played a relevant role in outlining the features of the so called «constitutional face of punishment», attempting to balance each and every target of the latter in accordance with the primary importance of the rehabilitation finality as highlighted in the Constitution. The Court has in this context redirected some criminal law provisions, correcting the legislative over-use of automatisms and conclusive presumptions, not disregarding legislative discretion but trying to reduce some normative excesses in pursuing security, general prevention and deterrence against crime.
Those guidelines appear particularly clear in the judicial strand regarding impedimental offenses, in which the constitutional Court, in constant (even though not always convergent) dialectic with the Legislator, has played a fundamental role either in protecting the set of constitutional values, in mediating the essential co-existence between opposing principles and interests, and in ensuring the proper balance between different State powers.  

Olivia Pini Autore