Lo scritto mira ad indagare il c.d. “diritto all’abitare”, quale possibile “declinazione” del tradizionale diritto alla casa (o all’abitazione), al tempo delle migrazioni. L’A. si sofferma sul fondamento costituzionale del diritto in parola e riflette sulla possibilità di riconoscerlo anche agli stranieri. In particolare, si indaga la diversa condizione in cui versano i migranti “forzati” e i migranti “economici”, distinguendo anche tra coloro che sono regolarmente presenti e coloro che sono irregolarmente presenti sul territorio italiano. Si accenna inoltre al c.d. “abusivismo per necessità”.
This study aims to investigate the “Right to living”, as a possible “declination” of the traditional right to housing (or housing), during the migration period. It focuses on the constitutional law and reflects on the possibility of recognizing it to the foreigners too. In particular, the article investigates the different condition of “forced” migrants and “economic” migrants, also distinguishing between those who are regularly present and those who are irregularly present on Italian territory. It also mentioned the “Abusivism for necessity”.