Non viola la libertà di scelta una legge che subordina ad un’autorizzazione la fissazione di nuove residenze (CEDU, Grande Camera, sent. 6 novembre 2017, ric. n. 43494/09)

Una cittadina olandese, madre single e con unica fonte di reddito il social welfare (un sussidio statale) lamentava la violazione dell’art. 2 del protocollo 4 (libertà di scegliere la propria residenza) a causa di una legge che, al fine di riqualificare un distretto della città considerato in declino, ha subordinato la fissazione della residenza in quel distretto alla sussistenza di requisiti personali e residuali non posseduti dalla donna.
La Corte ha rilevato che sebbene tali provvedimenti introducano dei “limiti” alla scelta della residenza, questi sono giustificati da ragioni di pubblico interesse e sono accompagnati da misure proporzionate volte comunque ad assicurare un numero di alloggi sufficiente a livello locale per i “nuovi” richiedenti che non possono ottenere l’autorizzazione per carenza dei requisiti.

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