Il successo nelle prove d’esame (successive) dei pubblici concorsi non pone rimedio al mancato superamento dei test preselettivi (Consiglio di stato, sez. V, 05 dicembre 2014, n. 6001)

La sezione V del Consiglio di Stato ha affermato l’indefettibilità del superamento delle prove preselettive nel contesto della procedura concorsuale pubblica al fine dell’ammissione alle fasi successive. Per cui tali test vengono a costituire un vero e proprio titolo di ammissione alle prove scritte o orali successive, ciò quando l’intera procedura selettiva si articola in […]

Le controversie circa la corretta quantificazione e la legittima elaborazione della graduatoria di un pubblico concorso appartengono alla giurisdizione amministrativa (Consiglio di Stato, sez. V, 29 ottobre 2014, n. 5361)

È pacifico che il disposto dell’art. 63 comma 4 del d.lgs. n. 165/2001 attribuisca alla giurisdizione del Giudice amministrativo le controversie in materia di procedure concorsuali per l’assunzione di pubblici dipendenti; tuttavia, non altrettanto pacifica appariva l’attribuzione a tale Giudice anche in caso di modificazione della graduatoria di merito a seguito del mancato riconoscimento della […]

La “scaletta” appuntata dal candidato sul foglio della prova non vale quale segno di riconoscimento (Tar Puglia, sez. II, 10 ottobre 2014, n. 1178)

La “scaletta” appuntata dal candidato sul foglio recante la traccia della prova selettiva, rispondendo alla chiara esigenza di organizzare la stesura dell’elaborato, non può essere interpretata al pari di un segno di riconoscimento e quindi lesiva del “principio dell’anonimato” che si è andato affermando rispetto alle procedure concorsuali pubbliche, ed a sua volta espressione del […]

Sollevabile la questione di legittimità costituzionale anche per norme di legge abrogate (Cons. Stato Sez. VI, Sent., 03-10-2014, n. 4946)

E’ sollevabile la questione di legittimità costituzionale anche in relazione a norme abrogate anteriormente alla rimessione della questione di costituzionalità, non determinando, di per sé, l’inammissibilità della questione per difetto di rilevanza. In relazione a quanto già affermato dalla Corte costituzionale, persiste la rilevanza della questione anche nel caso in cui la norma sottoposta a […]

Diritto del pubblico dipendente al trattamento economico corrispondente alle mansioni superiori svolte in via di fatto (Consiglio di Stato, sez. V, 15/07/2014, n. 3693)

Il diritto del dipendente pubblico a ricevere il trattamento economico corrispondente alle mansioni superiori svolte in via di fatto può essere riconosciuto, ferma restando la necessaria presenza dei relativi presupposti, solo a decorrere dalla data di entrata in vigore dell’art. 15, D.Lgs. n. 387 del 1998 e, dunque, dal 22 novembre 1998.

In materia di liberalizzazione degli orari delle attività commerciali la potestà legislativa spetta allo Stato (Consiglio di Stato, sez. V, 27/05/2014, n. 2746)

Il Consiglio di Stato dichiara legittima l’ordinanza sindacale che in applicazione dell’art. 31, c. 1, del d.l. n. 201/2011, convertito in legge 214/2011, liberalizza gli orari di attività dei pubblici esercizi commerciali in contrasto con norme regionali restrittive, dacché la giurisprudenza costituzionale ha affermato che detta disciplina rientra nella materia della concorrenza ed appartiene alla […]

Sindacati ed effettività dell’azione di promozione degli interessi dei lavoratori (Cons. Stato Sez. III, 09 aprile 2014, n. 1689)

Affinché possa ritenersi sussistente, al di là dei variabili moduli organizzativi, un’articolazione locale di una associazione sindacale nazionale, questa deve svolgere effettivamente un’azione sindacale per la promozione degli interessi dei lavoratori in favore dei quali si dirige, sul piano locale, l’azione dei singoli organismi territoriali (art. 39 Cost.). Nella specie, l’individuazione degli organismi locali delle […]

Impugnazione di un provvedimento amministrativo ed interessi diffusi: privi di legittimazione i singoli soggetti perché non titolari di un interesse dotato dei necessari requisiti di esclusività, differenziazione, attualità e concretezza (T.A.R. Lazio –Roma-, sez. III quater,12/02/2014, n. 1426)

Ai fini dell’impugnazione di un atto di riconversione ospedaliera, non è legittimato, in quanto tale, un cittadino residente nell’ambito territoriale eventualmente coinvolto. La legittimazione ad impugnare un provvedimento amministrativo deve essere direttamente correlata alla situazione giuridica sostanziale che si assume lesa dal provvedimento e postula l’esistenza di un interesse attuale e concreto all’annullamento dell’atto. Benché […]