Le dichiarazioni spontanee rese alla P.G. dall’indagato non sono utilizzabili se non inserite in atto sottoscritto dal dichiarante. (Cass. Pen. Sez. VI, 17 febbraio-20 aprile 2021, n. 14843)

In tema di giudizio abbreviato, le dichiarazioni spontanee rese alla polizia giudiziaria dalla persona sottoposta alle indagini non sono utilizzabili ove non inserite in un atto sottoscritto dal dichiarante. (Fattispecie in cui la Corte ha annullato con rinvio la condanna basata sulle dichiarazioni autoaccusatorie dell’imputato, riportate unicamente nel verbale di arresto, non sottoscritto dal predetto).

Non è abnorme l’ordinanza del G.U.P. che respinge la richiesta di giudizio abbreviato non condizionato (Cass. Pen. Sez. V, 12 marzo-14 aprile 2021, n. 14050)

Non è abnorme l’ordinanza con cui il giudice dell’udienza preliminare respinga la richiesta di giudizio abbreviato non condizionato, potendo l’imputato riformulare l’istanza nella sede propria del giudizio, ma è tuttavia configurabile una nullità generale “a regime intermedio”, non più deducibile ove la richiesta non venga riproposta prima dell’apertura del dibattimento.

Ai fini della rinnovazione della misura di sicurezza è necessario che il Tribunale verifichi la sussistenza di eccezionali esigenze cautelari. (Cass. Pen. Sez. V, 5 marzo-30 marzo 2021, n. 12114)

In tema di applicazione provvisoria di misure di sicurezza, ai fini della rinnovazione della misura nel caso di perdita di efficacia dell’ordinanza applicativa dovuta all’impossibilità di addivenire, per ragioni formali, ad una decisione nel merito sulla richiesta di riesame, è necessario che il tribunale verifichi, ai sensi dell’art. 309, comma 10, c.p.p., la sussistenza di […]

Particolare tenuità del fatto: per la valutazione del presupposto ostativo del comportamento abituale non si considerano i reati estinti ex art. 460, comma 5, c.p.p. (Cass. Pen. Sez. IV, 17 marzo-29 marzo 2021, n. 11732)

In tema di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ai fini della valutazione del presupposto ostativo del comportamento abituale, ai sensi dell’art. 131 bis, comma terzo, c.p., non va tenuto conto dei reati estinti ai sensi dell’art. 460, comma 5, c.p.p., conseguendo all’estinzione del reato anche l’elisione di ogni effetto penale della condanna.

Requisiti di ammissibilità relativi ai motivi dell’atto di impugnazione per i ricorsi presentati prima della modifica legislativa. (Cass. Pen. Sez. IV, 11 febbraio-1 marzo 2021, n. 7982)

Ai fini dell’applicabilità dell’art. 581, comma 1, lett. d), c.p.p. – nella versione introdotta dall’art. 1, comma 55, l. 23 giugno 2017, n. 103, secondo cui l’impugnazione si propone, a pena di inammissibilità, con atto che contiene l’enunciazione specifica dei motivi con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni […]

Diffamazione e diritto di critica: la disapprovazione non può sfociare nell’offesa dell’altrui reputazione (Cass. Pen., sez. V, sent. 25 gennaio – 14 aprile 2021, n. 13979)

In tema di diffamazione, l’esimente del diritto di critica postula una forma espositiva corretta, strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione e che non trasmodi nella gratuita ed immotivata aggressione dell’altrui reputazione, ma non vieta l’utilizzo di termini che, sebbene oggettivamente offensivi, siano insostituibili nella manifestazione del pensiero critico in quanto non hanno adeguati equivalenti.

Liberazione anticipata e detenzione domiciliare: una singola violazione non può negare una valutazione complessiva del comportamento tenuto (Cass. Pen., sez. I, sent. 19 febbraio – 9 aprile 2021, n. 13412)

In tema di concessione della liberazione anticipata, allorché la pena venga espiata agli arresti domiciliari, o in detenzione domiciliare, e manchino quindi il trattamento rieducativo svolto in istituto e la correlativa partecipazione ad esso del detenuto, assume rilevanza decisiva la valutazione della sua condotta sotto il profilo del modo con cui egli ha saputo trarre […]

Cronica intossicazione da alcol e stupefacenti: i criteri guida per la riduzione della pena da irrogare (Cass. Pen., sez. III, sent. 25 gennaio – 6 aprile 2021, n. 12949)

La ratio del riconoscimento di una diminuzione di pena qualora la condotta costituente reato sia stata commessa in stato di cronica intossicazione da alcol o da sostanze stupefacenti risiede nell’esistenza di uno stato patologico di carattere cronico sulla capacità di intendere e volere al momento del fatto; tale condizione di carattere cronico giustifica la diminuzione […]