Sul potere di grazia del Presidente della Repubblica: tra dettato normativogiurisprudenziale e prassi costituzionale. Luci ed ombre di un percorso (ancora) in divenire

L’articolo esamina il potere di grazia presidenziale, concentrandosi sulle presidenze Napolitano e Mattarella, le uniche successive alla pronuncia della Corte costituzionale del 2006. Più nel dettaglio, l’analisi ha lo scopo di porre l’accento sulle prassi costituzionali che si sono consolidate nel corso degli anni, che sono andate ben oltre il dettato della sentenza del 2006 ed i “motivi umanitari”, cui questa aveva ancorato la concessione della clemenza individuale. Ponendo l’accento sull’attualità della questione, si esaminano casi, come quelli Romano, De Sousa ecc, al fine di comprendere quanto la realtà si sia distaccata dalle parole del Giudice delle leggi, facendo nascere grazie “politiche”, ovvero di “politica internazionale”, terminando con un’analisi dell’attualità dell’analisi di un potere che sembrava essere consolidato, ma che diviene, immancabilmente, in fieri.

The article examines the presidential pardon power, focusing on the Napolitano and Mattarella presidencies, the only ones following the 2006 Constitutional Court ruling. More specifically, the analysis aims to emphasize the constitutional practices that have consolidated over the years, which have gone far beyond the dictates of the 2006 sentence and the “humanitarian reasons”, to which this had anchored the granting of individual clemency. Placing the emphasis on the topicality of the issue, cases are examined, such as those of Romano, De Sousa, etc., in order to understand how much reality has become detached from the words of the Judge of the Laws, giving rise to “political” graces, or “political international ”, ending with an analysis of the topicality of the analysis of a power that seemed to be consolidated, but which inevitably becomes in progress.