Diritti (tanti), doveri (pochi) nel dibattito parlamentare italiano sull’emergenza sanitaria

Lo scritto analizza il discorso dei deputati italiani nei dibatti relativi all’approvazione di misure legislative nel corso dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Lo studio si inquadra nelle ricerche che mettono in luce la scarsa propensione di dottrina giuridica e legislatori a enfatizzare i doveri di fraternità e solidarietà scaturiti dall’emergenza stessa.

Utilizzando parole chiavi quali: diritt-o-i, costituzion-e-ale, libertà, covid, virus, emergenza, aiuto, dover-i-e, comunità, solidarietà, u-e-guaglianza, aiuto-i, fraternità, soggetti deboli, lo studio analizza i dibattiti parlamentari attraverso varie classificazioni basate sull’utilizzazione delle parole ancorate ai diritti e alle libertà (la stragrande maggioranza) e gli obblighi e doveri comunitari (quasi assenti); i diritti evocati; l’enfasi posta da ciascun gruppo parlamentare su ciascun diritto; la caratterizzazione di genere dei deputati e delle deputate intervenuti/e nel dibattito.

Nelle conclusioni, evidenzia la tendenza del formante legislativo, anche in Italia, ad assecondare quello dottrinale nel sostegno a una sorta di “ipercostituzione” mondiale centrata su diritti, libertà e dignità e disattenta ai valori di fraternité ed egalité, che pure connotano il nucleo dello Stato liberal-democratico.

The paper examines the Italian members of Parliament’s debates addressing legislative measures during the epidemiological emergency of Covid-19. The analysis is part of a research that highlights the lack of references to the duties of fraternity and solidarity (arising from the emergency itself) as key-elements within legislations and scholarly debates. Through a textual exploration of the words diritt-o-i, costituzion-e-ale, libertà, covid, virus, emergenza, aiuto, dover-i-e, comunità, solidarietà, u-e-guaglianza, aiuto-i, fraternità, soggetti deboli, the analyses points out various classifications based on words related to 1) rights and freedoms (the overwhelming majority); 2) community obligations and duties (almost non-existent); 3) mentioned rights; 4) political parties’ emphasis on each right; 5) gender of the MP which had a role within the debates. In the conclusions, the essay stresses the legal formant’s trend to support–also in Italy–the doctrinal one, nurturing a sort of “hyperconstitution” world-wide centred on rights, freedom and dignity, thus ignoring values like fraternité and egalité, which also characterize the core of the liberal-democratic state.