Obbligo vaccinale e obiezione di coscienza nel caso del covid-19

Il saggio analizza in primo luogo il conflitto tra libertà di coscienza e obbligo vaccinale, con riferimenti al diverso caso delle vaccinazioni obbligatorie per i minori, il quale offre spunti utili alla trattazione. Nell’introduzione si sgombrerà altresì il campo da ciò che non è obiezione di coscienza: specificamente, il rifiuto del vaccino legato a ragioni sanitarie oggettivamente riscontrabili. Si esaminerà poi la disciplina introdotta dal d.l. 44/2021 e lo stato dell’arte sulla possibilità di sollevare obiezione di coscienza all’obbligo vaccinale, un problema realmente introdotto solo dalla nuova legislazione. In conclusione, l’autrice sosterrà la condivisibilità della nuova disciplina, che ha assorbito in maniera proficua le critiche ai precedenti piani vaccinali e ha saputo effettuare un bilanciamento equilibrato tra diritto all’autodeterminazione terapeutica del singolo, libertà di coscienza, diritto al lavoro e diritto alla salute collettiva.

The essay first analyses the conflict between freedom of conscience and mandatory vaccination, with references to the different case of mandatory vaccination for minors, which offers useful arguments for dealing with. The introduction will also clear the field from what does not constitute conscientious objection, specifically the avoidance of vaccination linked to health reasons. Then will be examined the discipline introduced by d.l. 44/2021 and the state of the art on the possibility of raising conscientious objection to the mandatory vaccination, a problem introduced by the new legislation. In conclusion, the author support the obligation introduced by the new discipline, since it has successfully absorbed the criticism of previous vaccination plans, and has done a reasonable balance between the right to therapeutic self-determination, the freedom of conscience, the right to work and the right to collective health.