Il “vivre ensemble” ai tempi della pandemia ed i nuovi requisiti minimi per una “sana” interazione sociale: quali possibili implicazioni per i burqa bans in vigore in Europa?

L’articolo si propone di portare all’attenzione un particolare profilo dell’attuale situazione di pandemia globale che, a causa dell’imposizione dell’utilizzo di presidi sanitari a livello collettivo per la protezione della salute, individuale e pubblica e per il mantenimento delle quotidiane dinamiche sociali, potrebbe determinare conseguenze inaspettate in quegli ordinamenti europei nei quali l’utilizzo del velo islamico integrale è stato oggetto di specifici divieti nei luoghi pubblici. Fra i molteplici interessi di natura costituzionale e sociale alla base delle discipline restrittive tese a limitare l’utilizzo pubblico di questo indumento religioso, riveste un interesse particolare, a causa delle limitazioni legate al presente contesto emergenziale, quello rappresentato dal diritto a “vivere insieme”. Quest’ultimo, pur avallato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo in più occasioni, potrebbe, infatti, essere destinato in futuro ad una nuova configurazione dal momento che proprio le nuove regole, a volto coperto, a tutela della salute stanno attualmente salvaguardando e facilitando le esigenze legate all’interazione sociale.

The paper aims to bring to attention a particular profile of the current global pandemic situation which, due to the imposition of the use of collective health devices for the protection of individual and public health and for the maintenance of daily social dynamics, could have unexpected consequences in those European systems in which the use of the full islamic veil has been the subject of specific prohibitions in public places. Among the many constitutional and social interests underlying the restrictive disciplines aimed at limiting the public use of this religious garment, the one represented by the right to “live together” is of particular interest, due to the limitations linked to this emergency context. The latter, endorsed by the European Court of Human Rights on several occasions, it could be destined in the future to a new configuration since the new rules, with a covered face, to protect health are currently safeguarding and facilitating the needs related to social interaction.