Il partenariato pubblico-privato nel diritto dei beni culturali: vedute per una sua funzione sociale

Il partenariato nel diritto dei beni culturali costituisce uno degli snodi nel quale confluiscono tre diversi sistemi normativi: il d.lgs. n. 42/’04 (c.d. codice Urbani), il d.lgs. n. 50/’16 (c.d. codice dei contratti pubblici), e infine il d.lgs. n. 117/’17 (c.d. codice del terzo settore).
Questi tre corpora possono essere letti secondo una logica “meccanicistica” che vede la disciplina del partenariato ex codice dei contratti piegarsi al fine della valorizzazione di quei beni, dettata invece dal codice Urbani. Questa opzione, tuttavia, lascia perplessi poiché mette in luce le discrasie del partenariato pubblico-privato nei due ambienti positivi ora citati (specie per ciò che concerne il concetto di rischio dell’imprenditore privato); e poiché lascia in un cono d’ombra il terzo sistema di norme, racchiuse nel codice del terzo settore.
Si propone, pertanto, una lettura armonizzatrice di tutti e tre i codici, allineandone non tanto le singole disposizioni, quanto piuttosto le assiologie che li sostengono: le quali esibiscono una chiara convergenza sulle finalità sociali e di coesione del partenariato pubblico-privato.
Si può in tal modo pensare a forme di partenariato anche atipiche, funzionali non solo alla valorizzazione dei beni culturali, ma anche alla loro fruizione da parte di ciascun individuo: un importante strumento d’inclusione sociale, attuativo dei principi di sussidiarietà e solidarietà dettati dalla nostra Costituzione.

PPP in cultural heritage is one of the junctions in which three different regulatory systems converge: leg. dec. no. 42 /’04 (so-called Urbani Code), leg. dec. no. 50 /’16 (so-called Code of public contracts), and finally leg. dec. no. 117 /’17 (c.d. Third Sector Code).
The normative corpora could be read in conjunction according to a “mechanistic” logic that sees the regulation of the PPP under the Code of contracts bend to the purpose of enhancing those assets, dictated instead by the Urbani Code. This operation, however, is perplexing because it highlights the discrepancies of the PPP in the two Codes mentioned above (especially as regards the concept of risk of the private entrepreneur); and because, moreover, it leaves the third system of rules, the Third Sector Code, in a shadow.
Therefore, a harmonizing reading of all three Codes is proposed, aligning not so much the individual provisions, but rather the axiologies that support them: which exhibit a clear convergence on the social and cohesion aims of the public-private partnership.
Thus, we can think of forms of partnership that are also atypical and functional not only to the enhancement of cultural assets, but also to their use by each individual, thus constituting an important tool for social inclusion, implementing the principles of subsidiarity and solidarity dictated by our Constitution.