Disabilità, autonomia, diritti. Alcune riflessioni a tre anni dall’approvazione della legge n. 112/2016

Il contributo intende analizzare la legge n. 112/2016, a tre anni dalla sua approvazione. Lo scopo è quello di indagare come essa si ponga nel processo culturale e giuridico di affermazione del modello sociale di disabilità, secondo il quale quest’ultima è il risultato dell’interazione tra un individuo con certe condizioni di funzionamento e l’ambiente circostante. Questa, è infatti, l’impostazione su cui si basa l’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), uno degli strumenti di classificazione dell’OMS, richiamato dalla legge in commento. Nel contempo il lavoro, intende proporre una riflessione sulla riformulazione della nostra immagine dell’essere umano e della sua intrinseca vulnerabilità e, a partire dal concetto di capacità contenuto nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, interpretare in questa luce alcuni istituti proposti dalla legge n. 112.

The paper aims to analyse law no. 112/2016, three years after its approval. Thus, its purpose is to consider this law against the background of the cultural and social process of emergence of a social model of disability. Under this model, “disability” is the result of an interaction between a person’s health condition, environmental and social factors. This is the approach on which ICF is based, one of the classification tools of the WHO (2001), referred to by law n. 112. At the same time, the paper intends to make some points on the reframing of the dominant conception of the human being and its intrinsic vulnerability. Starting from the concept of capacity mentioned in the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities, the paper will interpret some of the tools regulated by law no. 112.

Elena Vivaldi Autore