Il principio di separazione tra politica e amministrazione: una “storia difficile”

Il presente lavoro intende analizzare l’evoluzione del principio di separazione tra politica e amministrazione attraverso la disamina dei principali interventi di riforma dell’assetto organizzativo pubblico. Ed, invero a partire dal d.gls. 29/93, l’esigenza di garantire, da un lato, l’autonomia dei dirigenti, e dall’altro, la effettiva realizzazione degli obiettivi indicati dagli organi di governo, ha spinto il legislatore ad individuare soluzioni organizzative, che, però, non sono riuscite a sottrarre la dirigenza dai tentativi di fidelizzazione messi in atto dalla politica. Con la legge delega 124/2015, cd. riforma “Madia”, sono state introdotte significative modifiche in materia di dirigenza pubblica, tra le quali particolare rilievo, per il profilo indagato, riveste la regola che subordina la scelta del dirigente al quale conferire l’incarico ad una selezione comparativa, svolta da una commissione nazionale di esperti. Tale regola, sembrerebbe, infatti, finalizzata a contenere l’elemento di fiduciarietà nella individuazione del dirigente, senza privare, però, gli organi politici – che potranno scegliere il dirigente tra quelli preventivamente selezionati – della possibilità di avvalersi delle figure dirigenziali più idonee a realizzare le linee di indirizzo stabilite dal programma di governo.

The essay analyzes the evolution of the principle of separation between politics and administration by examining the main reform actions of the public management. Starting from d.gls. 29/93, the need to guarantee, on a side, the autonomy of the managers, and on the other, the effective realization of the objectives indicated by the governing bodies, has pushed the legislator to identify organizational solutions, which, however, do not they managed to steal the management from the attempts to build loyalty from politics. With the delegation law 124/2015, cd. “Madia” reform, significant changes have been introduced in the field of public management, among which particular importance, for the profile investigated, is the rule that subordinates the choice of the manager to whom to confer the task to a comparative selection, carried out by a national commission of experts. This rule would seem, in fact, aimed at containing the element of trust in the identification of the manager, without depriving, however, the political bodies – who can choose the manager among those previously selected – the possibility of using the most suitable managerial figures to achieve the guidelines set by the government program.